Flavia Marulo, Papa Equia,Margherita Guida, Giulia Coppola vincitrici del premio della critica e Maria Rosaria Manzini ideatrice e curatrice del Premio di Poesia "I Moti" dell'Anima.
1° Classificata
Margherita Guida con la poesia "Vuoto"
Ho sentito di stelle
esplodere tra la gente,
con il sorriso sul volto.
Di uomini chiudersi in se
stessi,
vivere nel terrore,
fino a smettere di farlo.
Ho visto comunità
costruire barriere
inesistenti,
per proteggersi da nemici
invisibili.
Diventiamo uomini
senza umanità.
vuoto.
Motivazione:
La
poesia ‘Vuoto’ percorre con l’equilibrio di un funambolo il filo che separa il
bene dal male e trasforma in immagini fulminanti l’orrore delle guerre
2° Classificata ex aequo
Giulia Coppola con la poesia "Fumo"
Si stanno mangiando il sole
si stanno mangiando il cielo.
Uomini grigi dallo sguardo
serio
avanzano vestiti di nero.
Solo qualche nuvoletta
piccina
sopravvive alla strage del
cielo
E io sotto l’ombra di un melo
osservo il cielo tornato
sereno.
Motivazione:
Con
la poesia ‘Fumo’ facciamo un viaggio negli incubi più cupi alla ricerca di una
sopravvivenza che sembra impossibile e tuttavia appare sotto la forma
rassicurante di un’atmosfera bucolica
2° Classificata ex aequo
Flavia Marulo con la poesia "Autunno Picasso"
Autunno Picasso
dipingi la foglia
dipingi la strada di mille
colori
giallo verde arancione.
Il tuo respiro diventa vento
che trasporta le tue opere
meravigliose
lontane lontane verso il blu
spensierato
e bianco macchiato.
Motivazione:
In ‘Autunno Picasso’ ritroviamo la policromia
dell’arte moderna, un misto di realismo e astrazione e in poche pennellate ci
scorre nella mente una parte del secolo scorso
3° Classificata
Equia Papa con la poesia "Cielo Africano"
Ti guardo cielo
che stai sopra di me,
sembri un vetro,
uno specchio,
un non so che.
Un velo
da sposa trasparente,
sembri l’acqua,
sembri il respiro,
sembri niente.
Sembri un cappello
di colore celeste
ma così grande
che stai su mille teste!
Motivazione:
La
poesia ‘Cielo africano’ trasmette un forte senso della natura. Sorprende con
metafore veloci e rasserenanti e… alla fine strappa un sorriso allegro a ‘mille
teste
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