PREMIO DELLA CRITICA
PRIMA CLASSIFICATA
De Stasio Lorenza
con la poesia
Sconosciuto n. 151
Dalla
barca hai visto la terra lontana.
Immaginavi
luoghi sconosciuti in cui realizzare i tuoi sogni.
Attendevi
in silenzio un futuro color arcobaleno mentre osservavi negli
occhi
dei tuoi compagni la stessa paura dell'ignoto...
ma
un'onda ha presto spazzato via tutto, ha cancellato per ultimi i tuoi
fragili
ricordi che stringevi nelle mani...
ecco
ora sei qui... sei Sconosciuto n. 151
Per la sensibilità dimostrata nel cogliere e trasmettere
l'oscillazione tra speranza e paura che guida chi ha il coraggio di emigrare.
Per la sintesi espressiva, e per la chiusa icastica.
SECONDO CLASSIFICATO
Pietro Ercolino
con la poesia
Carnevale
C'era
una volta una maschera
che
il giorno di Carnevale
non
sapeva proprio cosa fare,
così
decise di iniziare,
a
volare.
Per
prima vide una civetta
che
non voleva restare sul monte in vetta
per
secondo vide un gabbiano
che
svolazzava per Positano
guardò
giù e vide
un
bambino tutt'altro che felice.
Scese
e gli chiese
perché
era così infelice.
Il
bambino gli disse che maschera non aveva
e
quindi festeggiare il Carnevale non poteva
la
maschera gli disse
vieni
con me
per
festeggiare un Carnevale speciale come te.
Nella poesia Carnevale la maschera personificata è un
lieve preludio che conduce alla riunificazione di parti scisse del bambino
infelice e diventa metafora della ricerca di armonia.
TERZA CLASSIFICATA
Martina Ruggiero
con la poesia
E bianca se ne va …
Cade
la ballerina bianca
Di
bianca purezza bacia la terra stanca
Stanca
dell’inverno glaciale
Breve
il suo volo spettacolare
Il
sole la sfiora
Con
la sua ultima carezza
E
ora
Si
scioglie con tenerezza
Coi
suoi fratelli fiocchi se ne stava
Quando
allegra in cielo si librava
Ora
la chiazza luccica sul suolo…
Non
rimpiange nulla del suo volo
Con un abile gioco di scambi la neve diventa ora soggetto
pensante, ora vivo per poi ridiventare oggetto, e infine si scioglie e scompare
senza spazio per il rimpianto… E bianca se ne va…
TERZA CLASSIFICATA
Francesca Pane
con la poesia
Io e te
Se
io sono il Sole,
tu
sei la Luna;
se
io sono le parole,
tu
sei la melodia;
se
io sono il battito,
tu
sei il cuore:
in
qualche modo ci completiamo a vicenda.
Ci
sono momenti in cui il mondo si sgretola
e
la pioggia scende giù…
poi,
arrivi tu
ed
il Sole fa capolino e splende di più!
Anche
quando non ci sei
io
ti sento qui:
nella
mia mente, nel mio cuore sempre tu sei,
perché
siamo due metà di una stessa anima,
di
uno stesso cuore …
sei
l’ombra che sta sempre al mio fianco!
La felice personificazione del sole e della luna
trasmette il senso di un’amicizia implicita e sentita che diventa la sintesi
tra la persona e la sua ombra.
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